La terza partita della terza divisione ha dato delle conferme ma ha anche alimentato qualche dubbio. Ci riferiamo soprattutto al primo set, perso dopo essere state largamente in vantaggio. Potrebbe essere un campanello di allarme per l’allenatrice Tina Bianchi, che sicuramente lavorerà sulla tenuta mentale delle ragazze, la caratteristica che potrebbe fare la differenza in partite più equilibrate di questa. Il punteggio finale infatti è stato abbastanza netto, e il livello delle nostre è sembrato sicuramente più alto di quello delle avversarie.
Il primo set ha come protagonista Gaia Scaburri che soprattutto in battuta tiene in apprensione la squadra avversaria, che tutto sommato ha mostrato per tutta la partita una buona attitudine difensiva. Un attacco con la mano sinistra di Francesca Testoni ci porta sul 12-6 e con buona sicurezza ci portiamo sul 18-9. Poi il black-out, completamente inatteso. Concediamo un parziale di 10-0 del tutto inspiegabile, che si trascina fino al 20-24 per le nostre avversarie. Poi ci svegliamo ma è troppo tardi. Set chiuso dalla Rovatese per 25-23.
Il 2° set sembra la continuazione del primo visto che andiamo sotto 7-10. Poi però riprendiamo lentamente il controllo e ci portiamo prima sul 16-12 e poi sul 23-16, senza soffrire più di tanto e sfruttando i loro molti errori. 25-17 il risultato finale del set.
Nel 3° set non c’è storia: Sara Famà ci porta sull’8-0 con le battute, poi sale in cattedra Sofia Tosi che risulta praticamente imprendibile. Un muro di Francesca Testoni ci porta sul 21-13 prima del punto conclusivo del 25-16 ancora di Sofia Tosi.
La partita ormai ha preso una strada segnata. Ce ne andiamo ancora all’inizio (8-2) e poi teniamo sotto controllo la gara senza eccessivi problemi, nonostante gli altissimi muri del centro avversario che però non vengono supportati da un efficace gioco di attacco delle compagne di squadra. Ci portiamo sul 17-9 e poi sul 22-15, per chiudere in tranquillità 25-18.
Migliore della partita Sara Famà, bravissima in battuta e molto precisa in palleggio, a parte due svarioni nell’ultimo set compreso un’alzata in tribuna (quasi). Degna di nota anche il libero Deborah Colombo, sempre attenta anche se un po’ aiutata dalla scarsa vena in attacco delle avversarie. Sarà vera gloria? Non lo sappiamo ancora, per adesso accontentiamoci e portiamo a casa.

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