Eravamo rimasti al racconto di una squadra, la nostra terza divisione, con poca anima. Da allora sono arrivati tre 3 a 0 consecutivi a nostro favore, come se qualcosa nell’orgoglio si fosse finalmente acceso.
Il risultato è il primato nel girone, anche se con una partita in più rispetto a Uboldo (che ricordo abbiamo già battuto in casa loro). E’ vero che le squadre nostre competitrici per la promozione ci stanno aiutando perché ogni tanto perdono punti in giro, ma è anche vero che noi non ne stiamo perdendo più e soprattutto stiamo giocando bene. Importante soprattutto la netta vittoria contro Gorla Minore (da tanti punti di vista) e l’autorevolezza con cui abbiamo portato a casa il risultato a Lonate, nonostante una gara non giocata al massimo delle nostre possibilità. Nelle situazioni in cui fino a poco tempo fa la squadra rischiava di andare in crisi, e spesso ci andava sul serio, ora reagisce e ammazza psicologicamente la partita.
Durerà? E’ necessario, perché anche le altre potrebbero “registrarsi” e smettere di perdere punti. Il calendario tra l’altro è un po’ anomalo perché abbiamo una serie di partite in casa e poi tre trasferte nelle ultime quattro partite di campionato, inutile dire che saranno quelle decisive. L’obiettivo è sfruttare i turni casalinghi per accumulare un certo vantaggio di sicurezza, soprattutto nella gara contro Castiglione che ci aveva battuto all’andata. Traducendo, bisogna mettere in chiaro chi è che comanda. Sportivamente parlando.
Per quanto riguarda il gioco stiamo assistendo a una qualche variazione delle scelte di attacco. Se all’inizio del campionato avevamo fatto vedere un interessante gioco al centro adesso ci stiamo spostando più verso gli attacchi di banda per sfruttarne il grande potenziale (Sofia Tosi e Laura Fanali per dirne due ma non solo): considerando che le nostre alzatrici sono più che affidabili nel momento in cui troveremo un maggiore equilibrio in attacco potremmo essere praticamente immarcabili. Ma non vuole ovviamente essere un suggerimento per coach Tina Bianchi, che sa perfettamente cosa è meglio per la squadra.
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